Potremmo definire la demenza una malattia “sistemica”, ovvero che coinvolge tutta la famiglia sia per l’impegno assistenziale che per gli aspetti emotivi e relazionali.
Il “caregiving” è dunque un’attività difficile e destabilizzante, dove la persona che presta cure esperisce sentimenti di rabbia, tristezza, senso di colpa, stanchezza, che si traducono spesso in un disagio psicologico caratterizzato da ansia, depressione, stress cronico e o malesseri psicosomatici ( ad es. problemi di tensioni muscolari, problemi gastrici, disfunzioni immunitarie, ecc.).
Fondamentale diviene, dunque, il supporto del caregiver che si realizza attraverso:
- incontri gratuiti individuali di counseling psicologico ad indirizzo sistemico-relazionale prenotabili tutte le settimane il lunedi e mercoledi dalle ore 12 alle 13;
- gruppi gratuiti di auto-mutuo aiuto, condotti dallo staff degli operatori e organizzati periodicamente con cadenza trimestrale;
- incontri gratuiti di rilassamento e riequilibrio psicosomatico condotti da un psicologo specializzato in psicosomatica.
Gli obiettivi principali sono:
- aiutare a riconoscere le proprie emozioni, risorse e limiti;
- sviluppare resilienza e competenze di adattamento per poter fronteggiare le criticità;
- individuare i diversi livelli di comunicazione ed agevolare la circolarità di questa tra i familiari;
- favorire l’accettazione della patologia e l’elaborazione del lutto, facilitare un processo di costruzione di significato dell’esperienza di malattia;
- aiutare a gestire lo stress e le tensioni muscolari;
Inoltre, l’utilizzo di alcune tecniche ed esercizi di rilassamento, possono essere utili alla gestione dello stress del caregiver. Infatti imparare insieme ad identificare i muscoli tesi e, successivamente, a rilassarli consente al caregiver di divenire più consapevole dei propri stati psicofisico, riducendo così le emozioni negative.