La demenza può essere considerata una malattia “sistemica”, poiché coinvolge non solo la persona che ne è affetta, ma anche l’intero nucleo familiare, chiamato a gestire gli aspetti assistenziali, emotivi e relazionali della malattia.
Il caregiving è un compito complesso e spesso destabilizzante: chi assiste una persona con demenza può sperimentare sentimenti di rabbia, tristezza, senso di colpa e stanchezza, che possono tradursi in ansia, depressione, stress cronico o disturbi psicosomatici (tensioni muscolari, problemi gastrici, indebolimento immunitario, ecc.).
Per questo, la Fondazione riconosce l’importanza di sostenere i caregiver, offrendo spazi di ascolto, confronto e formazione, e valorizzando il loro ruolo centrale nel percorso di cura.
Gli interventi proposti comprendono:
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Colloqui psicologici individuali, per offrire ascolto e strumenti di gestione emotiva.
Per informazioni, è possibile contattare la dott.ssa Franca Nobile, psicologa-psicoterapeuta al 3475380690. -
Gruppi di auto-mutuo aiuto, organizzati trimestralmente e condotti dalla responsabile del progetto e dalla psicoterapeuta di riferimento, come momenti di condivisione tra caregiver, familiari e assistenti familiari (badanti). Questi incontri offrono informazioni sulla gestione dei disturbi comportamentali e favoriscono il confronto sull’andamento dell’assistito, aiutando ad adattare le attività e l’organizzazione a casa;
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Incontri formativi e psicoeducativi, per sviluppare competenze di cura e comunicazione;
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Attività di rilassamento e tecniche di respirazione, per ridurre stress e tensione;
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Supporto nutrizionale e orientamento nella ricerca e formazione dell’assistente familiare.
Attraverso queste iniziative, la Fondazione mira a rafforzare le risorse personali dei caregiver, migliorando il loro benessere e la qualità della relazione con la persona con demenza.
