L’attività motoria proposta nel nostro progetto viene svolta in gruppo per la possibilità di coinvolgere anche la persona più disorientata attraverso l’imitazione comportamentale e le competenze relazionali. Il programma comprende sia esercizi essenzialmente fisici che agiscono specificamente su articolazioni, tono muscolare, equilibrio e coordinazione e sia esercizi che, accanto al movimento, stimolano le funzioni sensoriali visive, tattili e uditive e le capacità cognitive. Per potenziare la memoria a breve termine si stimolano le persone a svolgere nuovamente un movimento poco prima assegnato o a ricordare, ad esempio, i nomi dei partecipanti al gruppo, durante il lancio di una palla o, ancora, ad associare i movimenti a comandi particolari come i colori. Per favorire l’orientamento spaziale si richiamano continuamente direzioni diverse dei movimenti o chiedendo di prestare attenzione agli oggetti presenti nella stanza.
Inoltre, per la stimolazione visiva ci si può avvalere della differenza di forma, colore e consistenza degli attrezzi-oggetti impiegati, la cui manipolazione e il loro contatto con le varie parti del corpo proprio e di un altro partecipante (in una sorta di auto massaggio, facilmente operabile con una pallina), offre al contempo una stimolazione tattile.
La sollecitazione uditiva può essere indotta associando l’esercizio ad un suono come il battere delle mani, la vibrazione di un tamburello o ad una canzone oppure chiedendo di rimare fermi alla sospensione della musica e di muoversi nuovamente quando la musica riprende. Gli esercizi sono proposti con la massima flessibilità da parte dell’operatore per adattarli alle condizioni fisiche giornaliere dei partecipanti e al deficit di natura cognitiva, sensoriale e relazionale. Ovviamente, durante l’intervento, l’operatore deve accogliere tutto ciò che può emergere spontaneamente dalla memoria dei partecipanti come l’eseguire alcuni esercizi appresi in passato anche se non svolti con precisione. Infine, è giusto anche ricordare, che interventi motori più finalizzati al movimento in sè, come la ginnastica, sono spesso accolti a fatica dai pazienti affetti da demenza; la maggior parte di queste persone non ha svolto attività fisiche e sportive in passato, e non capisce chiaramente la ragione di dover fare movimenti strani che non hanno una finalità pratica.
Bisogna agire, perciò, abilmente, facendo leva sul carattere evocativo di certi movimenti a volte anche contestualizzandoli nel quotidiano o associandoli a gesti sportivi senza perdere mai il carattere giocoso!!