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“Simboli e colori: una terapia per l’Alzheimer”: la tesi di specializzazione della dott.ssa Maria Delli Priscoli
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“Simboli e colori: una terapia per l’Alzheimer”: la tesi di specializzazione della dott.ssa Maria Delli Priscoli

La nostra psicologa Maria Delli Priscoli, neo psicoterapeuta ad indirizzo psicosomatico e psicologa clinica presso la Fondazione per il progetto “Caffè della Memoria”, ha concluso il suo percorso formativo quadriennale presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica. La sua tesi dal titolo evocativo: “Simboli e colori: una terapia per l’Alzheimer”  espone l’approccio integrato con i pazienti con Alzheimer frutto dei suoi studi e  messo in atto durante gli anni di lavoro.

Il “Caffè della memoria” e le emozioni

Il progetto “Caffè delle Memoria” nasce nel 2012 per offrire uno spazio dedicato, accogliente e familiare ed un supporto reale a persone con demenza a varia eziologia, in fase lieve e moderata, e alle loro famiglie.

Negli anni il progetto “Caffè della Memoria” si è arricchito costantemente, diventando più completo e adeguato alle esigenze di ogni ospite che incontriamo e attraverso una continua formazione ed integrazione di saperi e terapie.

Dopo sei anni di attività è stata maturata la consapevolezza dell’importanza delle emozioni sul benessere delle persone con demenza.

Emozioni” è la parola chiave della tesi di Mariella ed la stessa che accompagna ogni giorno le attività che si svolgono con gli utenti del caffè della memoria.

L’approccio simbolico – immaginativo

L’approccio simbolico – immaginativo della dott.ssa Delli Priscoli si inserisce in modo innovativo all’interno  di un’ approccio integrato con le persone con demenza che è descritto nella tesi. Si tratta di proporre tutte le ben note attività di stimolazione (cognitiva, motoria, artistica, ricreativa, occupazionale, di orientamento) mediate da una modalità simbolico – analogica ed un tono affettivo, che non inficiano le performance, bensì consentono di creare uno spazio comunicativo con l’altro, una nuova capacità di significazione ed integrazione del Sé, poiché simboli ed emozioni rappresentano un linguaggio universale.

L’azione integrata di tutte le attività di stimolazione hanno avuto ricadute positive sul piano terapeutico sui pazienti sia sulla sfera socio – relazionale – emozionale sia sulla sfera cognitiva migliorando il benessere globale degli ospiti.

Per le persone con demenza, anche quando vi è una ridotta capacità sul piano cognitivo, è sempre possibile una comunicazione dal punto di vita emozionale.

Utilizzando diverse modalità espressive e l’utilizzo di canali comunicativi non convenzionali basati su simboli e colori si dà la possibilità alla persona con demenza di comunicare il proprio mondo interiore fatto di emozioni, ricordi e riflessioni che, ormai, fatica enormemente ad esprimersi.

La fiaba di “Cappuccetto Rosso” tra simboli e immagini

In una recente intervista sul tema dell’Alzheimer, Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, ha affermato in modo tanto suggestivo quanto realisticamente possibile che “la dolcezza cura”.

Queste parole sono d’ispirazione per ogni gesto, per ogni parola, per ogni azione con le persone con demenza al “Caffè della Memoria”.

 

 “Aver trovato uno spazio da dedicare all’influenza che questo tipo di formazione ha avuto con tutte le persone affette da demenza che ho conosciuto, è stato molto importante per rendere visibile e tangibile questo mio viaggio con loro.
Essere in contatto con persone con Alzheimer ti dimostra quanto siamo essere unici, ognuno con i propri talenti e i propri mostri, poiché ognuno reagisce sempre in modo assolutamente diverso ed originale. Ringrazio ogni persona con demenza che ho incontrato al Caffè della Memoria con tutto il mio cuore”.

Dott.ssa Maria Delli Priscoli